L’Arabia Saudita ha affermato che almeno il 30% delle auto nella sua capitale sarà elettrica entro il 2030, poiché i maggiori esportatori di petrolio del mondo cercano di ridurre le emissioni che riscaldano il pianeta.

L’obiettivo, annunciato alla conferenza Saudi Green Initiative, fa parte di un piano per dimezzare le emissioni di carbonio nella città di 8 milioni di persone nei prossimi nove anni, ha affermato Fahd Al-Rasheed, presidente della Commissione reale per la città di Riyadh.

Fahd Al Rasheed, presidente della Commissione reale per la città di Riyadh.

È successo lo stesso giorno in cui il principe ereditario Mohammed bin Salman si è impegnato a eliminare le emissioni che riscaldano il pianeta entro i confini del paese entro il 2060.

L’obiettivo di incrementare i veicoli elettrici a Riad arriva mentre sempre più paesi tentano di ridurre o eliminare gradualmente i motori a combustione interna alimentati a benzina. La Cina punta a far sì che il 25% dei nuovi veicoli sia elettrico entro il 2025. Il Regno Unito prevede di porre fine alle vendite di nuovi veicoli a combustibili fossili entro il 2030.

"Vogliamo assicurarci di ridurre la nostra impronta di carbonio, e questo è il modo migliore per farlo", ha detto Al-Rasheed in un'intervista a Bloomberg.

Non è chiaro se il resto dell’Arabia Saudita seguirà l’esempio di Riyadh o se la città alla fine vorrà rendere obbligatori i veicoli elettrici.

Il fondo sovrano dell’Arabia Saudita investe in veicoli elettrici da diversi anni, anche nella rivale di Tesla Lucid Motors Inc.

Lucid, con sede in California, è in trattative con il fondo per costruire una fabbrica di veicoli elettrici nel regno, secondo persone a conoscenza della questione. L'australiana EV Metals Group Plc ha recentemente annunciato un progetto per investire 3 miliardi di dollari in Arabia Saudita per trattare i minerali utilizzati nelle batterie dei veicoli elettrici.